Amata Analista ieri mi ha fatto riflettere su cose che già so: il tatuatore non fa mai in modo che io faccia parte della sua vita, è lui che è entrato nella mia. Lui ha conosciuto la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi e il mondo. E lui che ogni fine settimana viene da me. Io non ho neanche mai incontrato il cane, non conosco sua sorella, figuriamoci i suoi genitori, non conosco nè amici nè conoscenti. Non so niente di lui a parte quello che mi racconta e come sappiamo la verità ha sempre mille facce. Lei dice che alla fine non è importante il divario culturale e sociale, se due persone trovano qualcosa in comune possono andare ovunque, limportante è sapere di avere quel qualcosa che non deve essere solo sesso. Mi ha detto: guardati in giro, riprenditi la tua vita ma se ti fidi e se stai bene con lui nella routine che ti sei creata “non archiviarlo”. E io mi sto ponendo tante domande, so che so vivere senza un compagno, prima di lui ero stata sola per 7 anni (senza relazioni occasionali sia chiaro) e so che potrei esserlo per altri 7 anni senza preoccuparmene, concentrandomi su di me e sul mio lavoro. Ho paura di constatare che lui assomiglia per certi versi troppo a mio padre e che la svolta vera sarebbe trovare un uomo totalmente diverso, ma non è detto che per essere felice – come ho detto alla mia analista – io mi debba accoppiare con un commercialista. Paradossalmente mi fido lui, ma ho paura di come potrebbe essere il futuro la nostra vita insieme o la mia vita da sola con lui. E sì: sto pensando se tornare single. Però non è che mi vada tanto. Anzi per niente.