non si vedono le stelle

Per imparare il nuovo lavoro mi hanno mandata una settimana nella sede centrale di Milano, mi hanno dato un appartamento senza tv e internet a 10 passi dall’ufficio e davanti ad un supermercato.
Il messaggio è stato: impara lo stacanovismo.
Per una settimana entravo alle 8.45 e uscivo alle 18.30 praticamente priva di ogni facoltà intellettiva, talmente stanca che l’unica cosa che potevo fare era andare a dormire.
Tra i nuovi colleghi mi sono sentita molto “provinciale”, anzi – come direbbero a Venezia – “foresta” (cioè da fuori).
Cercavo le attrazzioni per la pausa pranzo, un luogo di cui avevo sentito parlare, mi stupivo di avere tre librerie, dieci negozi di mutande, quattro supermercati e dieci ristoranti sempre aperti sotto a casa e cose così.
Però, mentre elogiavo la grande città, rimpiangevo il silenzio di Venezia o meglio l’assenza di rumori come il traffico per averne tanti altri (bambini, vicini, gatti, vaporetti), l’aria umida ma decisamente più salubre, le stelle, poter aprire una finestra senza farsi venire l’asma.
Perchè, per chi non lo sapesse, in centro a Milano non si vedono le stelle e l’aria non è buona.

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